La marcatura laser CO2 è estremamente versatile. Materiali plastici come metacrilato, solid surface, policarbonato o materiali naturali come pietra, marmo e legno, fibre naturali e sintetiche, pellami possono essere decorati con questa tecnologia che è in grado di riprodurre grafiche, pattern ed effetti materici ad alta definizione.

Inoltre è una soluzione sostenibile e non impattante per l’ambiente in quanto non produce scarti di lavorazione e non necessita di passaggi aggiuntivi come l’impiego di additivi o sostanze chimiche.

Grazie a queste proprietà che la definiscono una tecnologia decisamente green e una valida alternativa alla stampa, la marcatura laser sta prendendo sempre più piede nell‘industria dell’abbigliamento, (seconda a quella petrolifera per inquinamento ambientale) che da recente ha iniziato a prendere alcune misure per migliorare i propri processi produttivi; emblematico l’esempio di Levi’s (qui l’articolo). Introducendo il laser al posto degli operatori, il brand ne ha guadagnato in termini di riduzione dei tempi di produzione, sostenibilità e precisione.

Lo scorso maggio Andrea Grossi, uno studente iscritto al corso di fashion design del Polimoda di Firenze, ci ha sottoposto il progetto di un cappotto in denim inciso da presentare in una sfilata programmata nel calendario di Pitti Uomo 96, l’ultima edizione di giugno 2019.

Abbiamo sposato subito l’idea supportandolo così nella realizzazione del capo e fornendo la nostra tecnologia laser.

Ce ne parla direttamente Andrea nella conversazione di seguito:

Qual è l’ispirazione del progetto?

Il progetto si ispira alla società attuale attraverso l’ottica di un’altra epoca.  Mi interessa giocare sulla concezione di realtà, degli opposti giusto e sbagliato.

Perché hai scelto la marcatura laser?

Ho scelto la marcatura laser perché credo che oggi sia il tipo di decorazione che esalta maggiormente il denim. Ne mantiene l’essenza.

La marcatura laser può essere una lavorazione chiave per l’industria della moda?

Credo che la marcatura laser possa essere usata in modi nuovi e diversi, ho visto lavori incredibili per la moda ma anche per il design, come sul legno per esempio: è fantastico.

Come sei venuto a conoscenza di Giromari?

Ho conosciuto l’azienda sul web, cercavo un’azienda competente che riuscisse a realizzare il progetto che avevo in mente, cosa per nulla facile. Vedendo le tecnologie che l’azienda aveva a disposizione non ho esitato un attimo a chiedere una collaborazione.

Cosa hai trovato in Giromari?

In Giromari ho trovato un’ azienda giovane, competente, con macchine all’avanguardia e personale professionale. Sono rimasto positivamente colpito da quanti ragazzi lavorassero all’interno dell’area produttiva, da alcune tecnologie che non avevo mai visto e dai prototipi di alcuni progetti. Infine, è stata una delle poche aziende che ha creduto in un giovane designer offrendogli la possibilità di realizzare il proprio progetto, cosa veramente difficile da trovare in Italia in questo settore.

Quali sono stati i riscontri del progetto presentato durante Pitti Uomo 96?

Sfilare a Pitti 96 è stata un’esperienza bellissima e molto emozionante, il progetto è stato molto apprezzato dagli addetti ai lavori e dal pubblico, credo che mi darà molte soddisfazioni in futuro.